ASTRACUM

PROGETTO 14 Arch. Antonello Sado (studio in Torino – TO)

ASTRACUM

Di fronte alla spazialità propria della Piazza del Popolo e del centro storico interessato dalla proposta, il progetto presentato prevede interventi nei limiti di sola sistemazione della pavimentazione, escludendo possibilità di consistenti risignificazioni architettoniche. L’intervento progettuale vuole essere il più possibile “morbido” inserendosi su di una realtà ambientale ed architettonica che è già ben definita e qualificata.

Il carattere storico della città, per nostra visione, va riferito all’interesse che detto insediamento presenta quale testimonianza di civiltà del passato e quali documenti di cultura urbana, anche indipendentemente dall’intrinseco pregio artistico o formale o dal loro particolare aspetto ambientale, che ne possono arricchire o esaltare ulteriormente il valore, in quanto non solo l’architettura, ma anche la struttura urbanistica possiede, di per sé stessa, significato e valore. Pertanto, la strategia progettuale si configurerà come un vero e proprio “Restauro Urbano”.

Il restauro non va limitato ad operazioni intese a conservare solo i caratteri formali di singole architetture o di singoli ambienti, ma esteso alla sostanziale conservazione delle caratteristiche d’insieme dell’intero organismo urbanistico e di tutti gli elementi che concorrono a definire dette caratteristiche. I materiali in gioco per questa complessa operazione di riqualificazione sono costituiti da soluzioni architettoniche legate a memorie/segni afferenti alla cultura del luogo.

Il principio è quello di assecondare i luoghi attraverso il riconoscimento degli elementi fisici del luogo predominanti e caratteristici (emergenze storiche, direzionalità prospettiche, situazioni spaziali significative), intervenendo in maniera oculata e discreta con piccoli interventi mirati quasi “chirurgici” capaci di migliorie sostanziali, aventi una doppia finalità:

1) la prima di preservare l’equilibrio del delicato ambiente architettonico integrando il più possibile il nuovo intervento con l’esistente, senza stravolgere l’identità del luogo. Si utilizzerà un linguaggio architettonico “semplice e neutro” legato al contesto (è importante che gli abitanti sentano “proprio” l’intervento); i materiali e le tecniche costruttive saranno quelli tipici del luogo nel rispetto delle regole generali di sostenibilità.

2) la seconda di evitare sprechi di carattere economico. Le risorse a disposizione saranno utilizzate nel miglior modo possibile al fine di raggiungere l’obbiettivo prefissato dalla A.C. nel rispetto del quadro generale di spesa

A tal fine, seguendo le indicazioni del Documento Preliminare alla Progettazione, la nostra proposta si indirizzerà, ad un disegno della piazza che recupera l’immagine storica, con una pavimentazione centrale messa in risalto da una cornice perimetrale di differente materiale.

Una grande piastra che, con un disegno geometrico, da ordine all’organizzazione del mercato, ma che al contempo può organizzare geometricamente le varie attività che la piazza può accogliere nell’arco della giornata, del mese dell’anno…
Secondo noi, così, l’identità dello spazio si rafforza se viene valorizzata tutta l’attività a cui sempre la piazza è legata, fiere, spettacoli di piazza, spazio ludico….ecc…a tal fine anche l’arredo urbano sarà considerato flessibile e non vincolante rispetto a questa pluralità di attività.

Anche attraverso l’immaginare il rifacimento della pavimentazione eliminando ogni dislivello e recuperando nelle campiture il porfido ed organizzando una serie aree in lapideo a caratterizzare e segnare la morfologia del luogo, fasce più chiare a costituire una sorta di isospie della piazza.

L’area della piazza sarà pensata come spazio flessibile, capace di adattarsi alle diverse esigenze in loco. La flessibilità, intesa come l’attivazione dello spazio in maniera differente nell’arco della giornata, durante il mese, e secondo un programma annuale di eventi.
Più in generale però, lo spazio in questione risulterà flessibile per due motivi principali:

– il primo per forma, cioè per la configurazione morfologico – spaziale dell’intera area: uno spazio continuo, “for all”, privo di barriere architettoniche, che offre un elevato grado di libertà di fruizione e di manovra, per la messa in scena di particolari eventi.
– il secondo aspetto, invece, risiede nel infrastrutturare tecnologicamente le superfici utili, per poter svolgere attività, le più diverse. La piazza, infatti, risulta essere uno spazio ampio, superficie sgombra da barriere architettoniche, e munita di sistemi tecnologici a scomparsa

per gli agganci alla rete di luce e acqua a scomparsa.

Per realizzare un progetto di questa rilevanza sarà di fondamentale importanza il confronto sulle scelte da fare, l’obiettivo sarà quello di arrivare alla consegna di uno studio-progetto condiviso che, oltre ai vantaggi derivanti da un lavoro coordinato porta anche ad un più agevole percorso di realizzazione.
La procedura di riesame consisterà in una analisi critica dello studio, con verifiche di tipo interdisciplinare, nel quale tutti i soggetti coinvolti esaminano sia gli aspetti fondamentali che gli aspetti critici del progetto valutando soluzioni alternative e considerandone vantaggi e svantaggi, nell’ambito della totalità delle competenze.

Tutto questo sarà possibile grazie all’impiego di materiali semplici nel disegno della nuova pavimentazione della piazza, l’uso di due sole tipologie di pavimentazione:

L’utilizzo del materiale lapideo, in quasi la totalità della fornitura degli elementi, garantirà una semplificazione ed una riduzione dei tempi e costi di manutenzione, di tutte le opere realizzate. Infatti, la manutenzione degli elementi lapidei, se correttamente forniti e posati, prevedono una semplice pulizia ordinaria e straordinaria, con sola eventuale rimozione di essenze vegetali infestanti.

Il progetto di illuminazione della piazza è composto dei tralicci metallici, ciascun sistema d’illuminazione e proiezione a torre presenta tre differenti apparecchi d’illuminazione (due fari alla base, ed un proiettore a led in cima al lampione) che proiettano diversi fasci luminosi sulla pavimentazione della piazza.

I tralicci sono costituiti da struttura in lamiera squadrata che si assottiglia man mano che si innalza; alla sua base è disposta una panca in legno, che perimetra la torre, consentendo un comodo luogo di sosta e lettura.
Un computer, installato all’interno di uno dei lampioni, provvede a variare l’intensità, la direzione e la tipologia delle sorgenti luminose (riflettori e led colorati) in base all’orario e ad alcuni parametri ambientali rilevati nella piazza.

La luce dei proiettori a led varia continuamente in intensità e flusso luminoso in base alla direzione del vento. I proiettori si accendono tracciando disegni differenti in risposta, in tempo reale, all’intensità dei rumori cha salgono dalla piazza o proiettando delle animazioni sulla pavimentazione.

A certi intervalli, tutte le luci si accendono in sincronia per produrre uno spettacolo luminoso il cui effetto è analogo a quello prodotto con il suono da una musica ambientale. Anzi si può dire che è musica ambientale tradotta in luce, o, se si vuole, anche uno splendido esempio di architettura ambientale.

A caratterizzare le strutture luminose e di dotarle di una “fabbrica” di emozioni di luci, sono i sistemi di proiezione architetturale di grandi immagini in movimento, di effetti con proiettori a fasci, di giochi di luci, colori e immagini: proiezioni sulla piazza, che diventa schermo.
In un abbraccio di luce e di musica, i turisti ed i cittadini potranno così lasciarsi portare in un luogo lontano, che lontano non è. Basterà fare due passi sulla piazza ove il vento e il buio della notte faranno da scenografia all’emozione.