CERCHI NEL GRANO
PROGETTO 32 Arch. Elisa Sobordi (studio in Savigliano – CN)
Il progetto Cerchi nel grano si inserisce nel contesto Saviglianese di Piazza del Popolo con l’intento di offrire alla cittadinanza un polo di aggregazione sociale, generando in uno dei luoghi simbolo della città un rinnovamento urbano contemporaneo. Le radici formali e insediative del progetto sono saldamente ancorate al contesto storico di Piazza del Popolo e al legame che per secoli la piazza ha avuto con il contesto agricolo e produttivo, in primo luogo con il grano, il pane e la grande agricoltura.
Uno degli obiettivi principali è quello della riqualificazione, attraverso una rivisitazione delle funzioni attribuibili allo spazio aperto e a come esse sono in relazione con il loro contesto. Si è tenuto in considerazione l’aspetto di rinnovamento della qualità ambientale e sociale, instaurando non solo un dialogo tra i vari elementi della piazza, ma tra la piazza e la cittadinanza stessa.
Durante la progettazione, è stata valorizzata la componente ambientale, tramite l’aumento della superficie permeabile, restituendo alcune aree cementificate alla natura, rendendo nuovamente permeabili porzioni di suolo e piantumando nuovi alberi.
Conciliando la necessità di mantenere lo svolgimento del mercato settimanale e la volontà di rigenerare la piazza, si è deciso di modificare la natura dei suoli, riproducendo con la pavimentazione un motivo geometrico che evoca i disegni nel grano, a loro volta fondamentali per dare un nuovo assetto alla piazza, creando dei piccoli poli satellite in cui poter sostare all’ombra. Questo tipo di intervento, inoltre, lascia intatta la vocazione fieristica e di luogo di manifestazioni locali, non andando a inserire volumi o percorsi obbligati sul sedime della piazza.
L’arredo urbano è stato progettato non solo per soddisfare un aspetto formale e decorativo dal gusto vegetale, ma anche per rispondere ad una delle principali richieste dei grandi spazi pubblici, ovvero la necessità di luoghi ombreggiati in cui sostare e aggregarsi.


Ogni elemento inserito è stato pensato in modo da consentire agevolmente le operazioni di montaggio e smontaggio dei mercati settimanali. Gli accessi al mercato potranno avvenire sia dal lato nord che dal lato sud della piazza, e sono stati pensati per facilitare le vie di esodo. Inoltre, sono stati mantenuti nella nuova disposizione dei banchi il numero e le misure richieste da bando.
Per quanto riguarda i materiali, quello utilizzato per il rifacimento del manto della piazza è un conglomerato cementizio dall’alta capacità drenante e filtrante, ecocompatibile e di diverse colorazioni. I sistemi di ombreggiamento inseriti nella piazza sono una stilizzazione delle spighe di grano e sono progettati con tubolari metallici e reti microforate, che potranno eventualmente essere integrati con pannelli fotovoltaici.
Le strade carrabili sono pavimentate con cubetti in porfido, in linea con la preesistenza, mentre le aree pedonali di pertinenza dei dehors sono lastricate con pietra di Luserna.
Altri elementi in pietra di Luserna sono le vasche dello specchio d’acqua prospicenti all’Ala polifunzionale, che rievocano una preesistenza storica: documentazioni cartografiche conservate nell’archivio storico di Savigliano testimoniano la presenza di un piccolo corso d’acqua, una bealera, di fronte all’Ala e un filare di olmi ad essa paralleli, che davano ombra alla già allora area di scambio mercatale.
Il progetto prevede la chiusura della suddetta porzione di strada, in modo da delineare un nuovo spazio verde, a testimonianza non solo della Storia e della Cultura della Città, ma anche di un luogo di aggregazione per il futuro.
Analogamente, anche il Molo è stato mantenuto e allo stesso tempo è stata accentuata la sua funzione di punto di ritrovo e snodo cittadino, costruendo una pensilina in parte vetrata. La tettoia diventa anche un punto di osservazione e di ricongiungimento al Monviso, che rimane come sfondo allo scorcio su via Saluzzo. Altri spot di progetto sono stati il Chiosco dei giornali e la Baracca dei gelati: sono stati accorpati in un unico edificio all’ingresso della piazza e posti in un punto di passaggio e accessibile da tutti.