CI VEDIAMO IN PIAZZA

PROGETTO 23 Arch. Matteo Novarino (studio in Monteu Roero – CN), Arch. Giulia Cavallari (studio in Bruxelles – BE)

La piazza si presenta oggi come un grande vuoto urbano circondato da portici ed attività commerciali. Le sue enormi potenzialità sono però soffocate da alcuni dei problemi tipici della città contemporanea: la grande area centrale, com- pletamente asfaltata, è infatti slegata dai suoi bordi a causa della presenza ingombrante delle automobili, vulnerabile ai cambiamenti climatici e priva di una chiara identità.

Il progetto intende quindi creare nuove relazioni tra gli elementi esistenti, nella consapevolezza che tutti gli ingredienti necessari per creare uno spazio di qualità siano già presenti sul sito: l’ampio spazio centrale di Piazza del Popolo, il molo, i portici con le loro botteghe, l’ala del mercato, il grande acero rosso in Piazzetta Monviso.

La trasformazione della piazza è inoltre un’occasione per dotare Savigliano di uno spazio pubblico contemporaneo, condiviso ed inclusivo. Uno spazio che affermi la capacità della città di mettere in atto strategie ambientali e urbane per affrontare alcune tra le questioni fondamentali del nostro tempo. La gestione delle acque meteoriche, l’introduzi- one del verde negli spazi urbani e l’economia circolare sono quindi i punti di partenza per impostare quattro strategie principali.

1. Flessibilità, diversificazione e ridimensionamento: la piazza come puzzle spaziale.

Attraverso l’introduzione del verde, il progetto trasforma un grande vuoto in una serie di luoghi con identità e qualità precise, pur mantenendone una percezione unitaria. Questi sotto-ambiti sono caratterizzati da una dimensione intima, che favorisce la socialità e le relazioni.

Un bosco centrale ed una serie di rain garden (giardini di infiltrazione) definiscono le due parti principali della piazza: un ampio spazio libero pavimentato che si prolunga fino all’ala del mercato ed una piazzetta multifunzionale a ridosso del molo. In modo analogo lo spazio a sud dell’ala del mercato è diviso in due parti: una intima, organizzata intorno all’acero rosso di Piazzetta Monviso, l’altra pensata invece come uno spazio multifunzionale organizzato da una gri- glia di alberi e ricavata dalla chiusura di un tratto di via Pylos.

Questi luoghi rappresentano le tessere di un puzzle spaziale che permette alla piazza di continuare a giocare il suo ruolo alle diverse scale: da un lato grande spazio urbano per la socialità e gli eventi, dall’altro costellazione di luoghi intimi per vivere la città, dove le innumerevoli attività ed esperienze possibili delineano i caratteri di uno luogo inclusivo, flessibile e diversificato, dove incontrarsi ad ogni età.

2. Ricucire i bordi

Il progetto mira a ricostruire l’unità del sito attraverso l’eliminazione delle barriere che hanno portato, nel corso dell’ul- tima metà del secolo scorso, alla sua frammentazione. L’introduzione di limiti di velocità e zone condivise, ovvero aree in cui pedoni e ciclisti hanno la precedenza sulle automobili, permette di ridurre l’impatto negativo del traffico, contribu- endo a ricostruire una relazione tra il centro della piazza e gli spazi circostanti.

I parcheggi vengono inoltre ridotti sensibilmente lungo i bordi ed integrati nel verde, mentre due aree multifunzionali, di cui si è accennato nel paragrafo precedente, garantiscono un numero sufficiente di posti auto durante le ore diurne, lasciando spazio ad altri usi durante la sera e nei giorni festivi.
Una buona strategia di integrazione dei parcheggi nel paesaggio della piazza risulta essere una soluzione più semplice, economica e sostenibile rispetto ad altre più invasive, quali la creazione di parcheggi interrati. In un futuro senza automobili, infatti, ci si ritroverebbe con una costruzione difficilmente adattabile a nuovi usi.

3. Paesaggio e transizione ecologica: aumentare la performance ambientale

Il progetto di paesaggio proposto per la piazza mira da un lato a creare spazi verdi ad alta biodiversità, luoghi animati da vita umana, animale e vegetale; dall’altro introduce un’infrastruttura ambientale che ambisce a dotare la città di Savigliano di strumenti contemporanei per la gestione degli eventi climatici e per rispondere alle sfide economiche future

Per questo motivo il progetto del verde non è una proposta “estetica”. Le sue forme, infatti, sono state disegnate in primo luogo per risponde ad esigenze di performance ambientale.

Considerando il sempre più frequente fenomeno delle bombe d’acqua che interessa le città del nord Italia, spesso associato a lunghi periodi di siccità e ondate di calore urbano intense, la proposta progettuale di paesaggio intende mettere in atto tre azioni principali:

demineralizzare, dove possibile, le superfici asfaltate ed utilizzare rivestimenti a basso coefficiente di deflusso per le nuove pavimentazioni;
ripensare le pendenze delle superfici per convogliare le acque meteoriche verso le aree verdi di infiltrazione; introdurre spazi verdi ricchi di vegetazione appartenenti a classi diverse;

Il risultato è una Piazza del Popolo visibilmente diversa, dove due grandi giardini, quello centrale e quello in piazzetta Monviso, vengono affiancati da una serie di rain gardens, con l’obiettivo di creare un sistema di aree permeabili che possano sgravare il sistema fognario di parte del carico legato alle acque meteoriche.
Cosi facendo si crea un sistema complementare a quello di smaltimento tradizionale, andando ad intervenire diret- tamente sul rischio allagamenti e dando l’opportunità di riutilizzare parte dell’acqua, eventualmente raccolta in un apposito sistema di accumulo (con progetto supplementare di vasche di laminazione e sistemi di filtraggio).

Allo stesso tempo si dota la piazza di spazi dove passeggiare, incontrarsi, rilassarsi, ma anche nutrire l’esperienza quotidiana attraverso una maggiore interazione e consapevolezza della natura: stagionalità, fioriture, colori e profumi.

Tutti gli alberi esistenti sono stati salvaguardati ed inseriti nel nuovo progetto. Alcuni di essi sono stati preservati in lievi avvallamenti, altri raggruppati all’interno dei giardini di infiltrazione. Quello che oggi è un filare pesantemente cap- itozzato, che quasi si perde nella scala della piazza, entra ora a far parte del sistema del paesaggio, contribuendo alla creazione di un’atmosfera e di un ambiente completamente differenti.

Il progetto è pensato infine come una combinazione di specie ed essenze erbacee ed arbustive collaboranti fra loro, che non necessitano quindi di grossi e ripetuti interventi manutentivi. Dopo i primi due anni di messa a dimora e cura, l’insieme di specie proposte è pensato per svilupparsi naturalmente, richiedendo solo interventi biennali di rimessaggio.

4. Riuso ed economia circolare

In un’ottica di sostenibilità economica e ambientale si è scelto di recuperare e riutilizzare la maggior parte degli elementi e dei materiali della piazza.

Il porfido di strade e marciapiedi viene riutilizzato inserendolo all’interno delle nuove pavimentazioni in cemento drenante e blocchetti di serizzo. Si crea cosi un disegno unitario dalla forte identità, in continuità con i materiali della città. Le linee della piazza, in particolare, delimitano gli spazi del mercato, stimolando al contempo nuove interpretazioni ed usi.

Allo stesso modo luci e arredi vengono recuperati e trasformati, ad esempio attraverso un nuovo colore, per essere poi ricollocati a fianco dei nuovi elementi in progetto.

Questa strategia, oltre a proporsi come necessaria sensibilizzazione verso un uso più consapevole delle risorse materiali non rinnovabili, scaturisce dalla convinzione che la qualità di uno spazio dipenda in primo luogo dalla sua capacità di creare relazioni, piuttosto che dalla sua espressione formale.