DEL POPOLO – PER IL POPOLO

PROGETTO 18 Arch. Ermal Brahimaj (studio in Savigliano – CN)

La forte crescita urbana che sta attraversando Savigliano la porta a sconfinare ogni anno dal suo perimetro. Tale crescita è dovuta alla qualità di vita che la cittadina offre, alla presenza universitaria, alla multinazionale Alstom, all’ospedale e alla posizione geografica centrale sull’asse Torino-Francia/Liguria. Si rende necessario per questo motivo pensare ad una città che non cresce solo in periferia con quartieri residenziali e aree commerciali ma ci deve essere anche una crescita nel cuore della città: una crescita di servizi e di spazi per i pedoni che ne sono la linfa vitale. É fondamentale che ci sia una crescita soprattutto dal punto di vista sociale: a Savigliano si vive bene ma è carente di stimoli culturali e relazionali.

Con questo progetto viene proposto un nuovo disegno della piazza ma anche una visone globale di come il centro potrebbe “dilatarsi” diventando più accogliente e invitante. Il progetto coniuga aspetti architettonico-urbanistici e sociali in un unico organismo che aiuti ad incrementare il benessere e a stimolare i cittadini di questa piccola cittadina che ha GRANDISSIME POTENZIALITÀ.

Savigliano è una città mono-centrica. Nel nuovo progetto viene individuato un primo “ring” urbano che delimita la nuova espansione pedonale, all’interno del quale, in futuro, sarà prevista un’area ZTL. Questo cerchio viene delimitato ad ovest della statale SS20 lungo il parco del Maira, a sud dalla SP662 che tange il parco Graneris, ad est da Corso Indipendenza e a nord da Corso Vittorio Veneto.

– Al centro ci sono gli assi più frequentati di tutta la città: Via Sant’Andrea e Via Torino sull’asse nord-sud, Via Roma e Via Saluzzo lungo l’asse est-ovest. Questi due assi si incontrano in Piazza del Popolo. Tutto gravita attorno a questa piazza: persone, auto, biciclette, cani e gatti. Ecco quindi che il primo “ring” ha una funzione fondamentale in quanto permette il circolo degli automezzi attorno al nuovo centro urbano ingrandito trasformando tutto ciò che sta all’interno di esso in una vasta area pedonale e di servizi.

– Savigliano e le 12 piazze.

Oggi in centro esiste una costellazione di piccole piazze e spazi che non ha ancora una identità propria. Il progetto coinvolge queste piazze e slarghi centrali unificandoli in un’unica area dinamica. La pavimentazione penetra dalla piazza alle vie adiacenti e alle altre piazze come una massa liquida. Viene preso il senso metaforico del “molo” ampliando quest’ultimo come un unicum continuo di vie e slarghi uniti fra loro in un comune basamento: il suolo.

– Fuori la Città.

Savigliano ha sempre avuto una forte connessione con Saluzzo: la strada che collega le due città, perfettamente rettilinea, proietta i Saviglianesi verso il Maestoso Monviso ma non rende giustizia al potenziale. L’asse attualmente è solo una stradina stretta e molto trafficata, priva di luoghi dove sostare per ammirare le alpi e il paesaggio agricolo che merita di essere valorizzato. Via Saluzzo diventerà quindi una via lenta, percorribile dalle auto ma anche da pedoni e biciclette, sarà infatti provvista di pista ciclo- pedonale, aree pic-nic e viali che concentrano il cono visivo verso il Monviso.

– Piazza del Popolo ed i suoi edifici.

Normalmente ogni piazza prestigiosa ha bisogno di edifici prestigiosi che la delimitino. Non si può dire lo stesso per Piazza del Popolo in quanto attualmente vi sono alcuni edifici costruiti negli anni 60 che stonano visibilmente. É auspicabile pertanto pensare alla progettazione delle facciate di questi edifici o addirittura alla loro sostituzione per trasformarli in landmark connessi al disegno della nuova piazza. Inoltre sulla piazza mancano le funzioni centrali (es. il municipio, musei, case storiche di pregio), ragione per cui la progettazione della nuova piazza deve coinvolgere un insieme di proposte ed accorgimenti combinati fra loro per poter trasformare radicalmente il volto di questo grande parcheggio e dell’intera città.

Oggi la piazza è ampia ma vuota. Il monumento e gli alberi si perdono e quasi non si percepisce la loro presenza. L’opposto invece accade sotto i portici: vivi e sempre affollati, grazie anche alla continuità verso piazza Santarosa e verso le vie più frequentate (Via Roma e via Torino). È proprio da qui che nasce l’incipit progettuale: da elementi che già funzionano e che sono consolidati.

Il nuovo disegno proposto per la piazza non è altro che l’unione geometrica dei due lati porticati tramite linee rette di pavimentazione che collegano un portico all’altro prospiciente. Si avrà così da questa semplice fusione una visione totalmente diversa della piazza che le regala una identità propria. Infatti l’irregolarità dei portici e il loro collegamento conferirà alla piazza quell’aspetto di appartenenza che permetterà di trasformarla in un ampio salotto a misura d’uomo, simile a piazza Santarosa, già dotata naturalmente di una matrice irregolare ed univoca.

Altro aspetto importante su cui lavorare è quello di rendere il più possibile pedonali le vie che portano alla piazza per donare spazio alle persone. Si è per questo optato di pedonalizzare via Sant’Andrea e via Torino viste sia la loro forma stretta che il loro scarso flusso di percorrenza (potranno ovviamente avervi accesso i mezzi di soccorso e i residenti).

Per quanto riguarda via Roma invece, grazie alla sua ampiezza e visto che divide a metà la città, essa viene trasformata in via a senso unico in direzione da Saluzzo verso Savigliano. In questo modo, dallo spazio ricavato, la via potrà ospitare una pista ciclabile a doppio senso che potrà in futuro raggiungere direttamente Saluzzo. La via inoltre, sarà attrezzata di ampi parcheggi e alberate ai lati a servizio dell’intera città. Attualmente infatti la piazza è molto larga e le due file di alberi esistenti sono troppo distanti tra loro per far sì che caratterizzino questo spazio e che vengano vissuti veramente.

Rendere via Roma a senso unico e curvarla leggermente verso il centro della piazza ha due scopi importantissimi:
Il primo è che distanziando la via dai portici si dà più respiro a questi ultimi lasciando spazio a nuovi dehors e aree verdi. Questo è sensato anche perché questo è il lato sud della piazza quindi quello con la migliore esposizione e attualmente viene utilizzato solamente come parcheggio mentre potrebbe diventare l’area più vivibile.

Il secondo aspetto invece riguarda le proporzioni e dimensioni della piazza. L’avvicinamento di via Roma verso il centro piazza e la creazione di una nuova quinta di alberi a ridosso permette, insieme a quelli esistenti a nord, di creare tra di essi un ampio corridoio libero che ha come sfondo l’ala del mercato. Questo nuovo corridoio sarà il cuore della nuova piazza, in esso avranno luogo il mercato, le manifestazioni culturali, sportive, ecc.

Per quanto riguarda il monumento Arimondi, attualmente esso risulta troppo piccolo nella posizione in cui si trova e rischia di passare inosservato. Inoltre si ritiene di lasciare libero il centro della piazza per dedicarlo alle persone che la vivono. Per questi motivi il monumento verrà spostato in piazza Monviso e avrà come background il lato corto dell’ala di mercato. In questa maniera, l’ala del mercato funge da cerniera fra le due piazze. In piazza Monviso, grazie al monumento Arimondi, si avrà una nuova centralità e un motivo per permanere. Aggiungendo alcune panche e uniformando la pavimentazione questa piazza diventa un piccolo salotto che guarda verso la grande piazza.

Per quanto riguarda le pavimentazioni il tutto sarà molto uniforme grazie alla realizzazione di un unico livello che sale e scende in modo graduale con ampie rampe impercepibili, condizione indispensabile sia per abbattere le barriere architettoniche che per un discorso di unità. La pavimentazione sarà a secco e permeabile al terreno per far sì che l’intera città possa diventare un esempio per la provincia… porosa e traspirante verso la natura.