È LA SEMPLICITÁ AD ESSERE COMPLICATA DA RAGGIUNGERE, MA INDISPENSABILE PER VIVERE LO SPAZIO
PROGETTO 21 Arch. Lorena Mastropasqua (studio in Brugherio – MB)
Osservando il video di Piazza del Popolo dall’alto risulta chiaro come questo sia uno spazio particolarmente vissuto dai cittadini, non soltanto durante i giorni di mercato.
La piazza è uno spazio vivo, circondato da edifici di pregio, tuttavia oggi sono maggiormente vissuti i suoi margini, data la forte presenza di attività e di parcheggi sul perimetro.
Il centro storico di Savigliano è composto da un sistema di piazze molto interconnesse; in un raggio di 200 metri sono presenti infatti Piazza Monviso, Piazza Cavour, Piazza Schiaparelli, Piazza Cesare Battisti e, forse la principale assieme a Piazza del Popolo, Piazza Santarosa. Nella realizzazione del progetto si è scelto dunque di analizzare questo sistema ad ampia scala e di caratterizzare con elementi semplici le due piazze interessate dal bando.
La necessità di un’ampia piazza per il mercato e l’attuale apprezzamento dei cittadini per lo spazio hanno indirizzato il progetto verso la ricerca della conservazione della sua forma attuale senza grossi stravolgimenti nelle abitudini. L’impossibilità di inserire elementi in altezza ha prodotto la ricerca di un disegno al suolo che conferisse nuova identità alle due piazze e le connettesse in modo visivo. Risulta impossibile infatti percorrere il “taglio” inserito nella pavimentazione colorata, raggiungerne il fulcro di fronte all’ala polifunzionale e non voltarsi in direzione di Piazza Monviso che, racchiusa in uno spazio contenuto, spiccherà grazie al’arredo urbano luminoso e alla fontana, come spazio di ristoro.
Il medesimo arredo viene proposto attorno al monumento del Generale Arimondi; per poter vivere a pieno una piazza è necessario infatti che vi siano delle sedute visibili, il monumento diventerebbe così il vero centro vivo sia durante i giorni tradizionali che durante il mercato, per poi risaltare anche durante le ore notturne.
Il disegno della pavimentazione a terra fornisce non soltanto nuovo carattere alla piazza, ma anche maggiore ordine durante i giorni di mercato, definendo percorsi visivi sia per gli stand che per gli avventori.


Definire maggiore ordine ad una piazza particolarmente viva è stato un altro elemento cardine del progetto, la viabilità e i parcheggi sono infatti stati definiti in modo più regolare e flessibile nel tempo.
Per la viabilità si è scelto di implementare soluzioni progettuali modello zona 30, in modo da favorire il rallentamento dei veicoli attorno a tutta l’area e migliorare la sicurezza dei pedoni, protagonisti dello spazio. Attraversamenti rialzati con isole salvapedone, spartitraffico a raso, dimensioni della carreggiata ridotte e una minirotatoria sono tutti elementi che suggeriscono naturalmente velocità ridotte e si rendono necessari, visti i dati di incidentalità, soprattutto sul lato nord.
Davanti all’ala polifunzionale è stata ridotta la carreggiata per ampliare la piazza, questa scelta consente, un domani, la possibilità di chiudere la strada, come previsto da Piano Generale del Traffico Urbano. Il PGTU prevede inoltre l’inserimento di una pista ciclabile tra Corso Roma e via Cernaia con conseguente senso unico di circolazione ovest-est; lo spartitraffico a raso è stato pensato dunque per dividere i flussi di auto oggi e per apportare questa previsione un domani, mantenendo la ciclabile separata dalla viabilità.
Si prevede l’inserimento di una minirotatoria all’incrocio tra Corso Roma e via Torino, uno dei più problematici sia per traffico che per incidentalità. La minirotatoria obbliga i veicoli a rallentare e distribuisce in modo migliore i flussi; viene inoltre eliminato l’attraversamento pedonale nord-sud nell’incrocio (il più pericoloso) e sostituito con quattro attraversamenti attorno alla minirotatoria.
I parcheggi vengono definiti in modo lineare e chiaro nello spazio, delimitati da dehor ed elementi rialzati; questa soluzione è particolarmente flessibile in quanto, un domani, è possibile realizzare altri spazi modello dehor, particolarmente apprezzati dai cittadini, in corrispondenza dei parcheggi (in futuro sempre meno necessari) ampliando la pavimentazione e senza modificare la linearità della strada.
Lo spazio prospicente l’ala polifunzionale e Piazza Monviso viene interamente rialzato, questo gesto manda un chiaro messaggio agli automobilisti, invitandoli a rallentare e comunicando loro che stanno attraversando uno spazio dedicato ai pedoni. Questa platea rialzata mette in connessione Piazza del Popolo e Piazza Monviso e consente un domani la totale pedonalizzazione.
Altro punto cardine del progetto è rappresentato dalla sostenibilità ambientale; si è scelto di mantenere le alberature a foglia caduca presenti, ad alto fusto e di pregio, che conferiscono identità alla piazza, assieme alla siepe in ligustro che rappresenta un elemento di riconoscimento non soltanto per Piazza del Popolo, ma per tutto il centro storico.
Questa tipologia di verde attorno alla piazza riduce l’impatto visivo e l’inquinamento acustico della strada; si è scelto di non posizionare ulteriori alberature da lato opposto del perimetro per non mascherare gli eleganti edifici che cingono lo spazio. Il sistema del verde viene mantenuto e allo stesso tempo migliorato con l’inserimento di un sistema di irrigazione autonomo che attinga da cisterne per la raccolta dell’acqua piovana filtrata. In questo modo viene drasticamente ridotto l’utilizzo di acqua, necessaria soltanto in estate o nei periodi di siccità.
Data l’impossibilità di inserire alberature al centro della Piazza, sia per mantenere continuità visiva che per una più semplice gestione del mercato, è stata scelta una pavimentazione in conglomerato costituito da inerti, legante naturale (quindi non bitume) e con pigmenti colorati, che riflette i raggi solari e previene l’effetto “isola di calore”.
A completamento del progetto viene migliorato il sistema di illuminazione pubblica con l’inserimento di nuovi punti luce a illuminazione LED in modo da garantire maggiore luminosità alle due piazze (soprattutto a Piazza Monviso, oggi buia).
L’impianto per la distribuzione dell’energia elettrica, come precedentemente affermato, comprende non soltanto nuovi lampioni ma anche le sedute in legno, acciaio e cemento armato, che dispongono di una fascia sottostante a LED. Grazie a questa caratteristica le sedute sono in grado sia di definire lo spazio di Piazza Monviso, sia di far risaltare il monumento del Generale Arimondi, rendendolo un punto di ristoro attrattivo al centro della piazza.
L’illuminazione a LED riduce notevolmente i consumi rispetto alle lampade tradizionali, sempre nell’ottica della sostenibilità del progetto.
I materiali sono pensati per essere facilmente mantenibili e durevoli nel tempo; la pavimentazione principale ha pigmenti colorati, i quali durano maggiormente rispetto alle pitture tradizionali. La scelta di materiali lapidei, sia all’interno del taglio che nei cordoli, è volta ad una loro quasi inesistente manutenzione nel tempo. Il cordolo in granito infatti, oltre ad essere visivamente apprezzabile, garantisce maggiore resistenza del pacchetto costruttivo che delimita, soprattutto contro urti e sollecitazioni.
A sottofondo dell’intero progetto è previsto un pacchetto costruttivo di notevole spessore e in grado di sopportare anche i carichi ripetuti più pesanti, in modo da garantire la buona tenuta dei blocchi in porfido e minimizzarne la manutenzione. La fontana, con getti raso terra, prevede l’utilizzo di materiali in acciaio appositamente pensati per resistere al passaggio dei pedoni e alla vivacità dei bambini.
Data la presenza di pavimentazioni non permeabili tutto il lotto viene integrato con un folto sistema di caditoie (mai passo superiore a 25 metri) collegate alla rete odierna e al sistema di raccolta delle acque meteoriche.
Questo progetto è pensato per regalare ai cittadini lo spazio che meritano, restituendo loro una piazza non totalmente stravolta, sempre riconoscibile ma con quelle accortezze in più che la rendono semplice da vivere, oltre che caratteristica.