FORMS FOLLOW PEOPLE
PROGETTO 27 Arch. Simone Gianoglio (studio in Savigliano – CN), Arch. Galluccio Federica (studio in Savigliano – CN)
L’intervento trova la sua genesi nello studio dell’utilizzo odierno della piazza, degli attori che la popolano e degli elementi che la caratterizzano. Ponendosi come obiettivo il voler mettere in relazione i portici con la nuova piazza, è stata riportata a terra la scansione ferrea delle colonne dei portici, generando un reticolo in pianta, costituito da bande perpendicolari ai fabbricati e parallele tra loro, in continuità con il disegno delle facciate. Riproponendo la scansione anche sull’asse est-ovest, si è creata una griglia ortogonale: tela su cui dipingere i nuovi elementi. Dall’analisi dei movimenti delle persone sull’area di progetto, si sono delineati dei flussi principali e delle aree che risultano poco frequentate. Le forme generate, in modo naturale e inconsapevole, seguono l’attraversamento quotidiano delle persone. Da qui il nome del progetto: forms follow people.
Dall’unione dei due layer si è generato il disegno della piazza, fondendo linee rigide a forme più fluide, ognuna con una propria funzione. Altro elemento fondamentale del progetto è il livellamento dell’intera superficie alla quota dell’asse viario di Corso Roma, dando la possibilità di creare dei movimenti verticali declinati in vario modo:
– realizzazione di colline verdi al fine di diversificare il paesaggio ed inserire una fascia di filtro tra la viabilità carrabile e quella pedonale;
– formazione di gradoni di collegamento tra la piazza e i portici creando spazi di incontro e conversazione.
In ottemperanza alle richieste presenti nel bando di riferimento, sono stati individuati gli elementi chiave, i quali hanno guidato lo sviluppo e le scelte progettuali.


LUOGHI DI SOCIALIZZAZIONE
Al fine di migliorare la sinergia tra la piazza e le zone circostanti, si è pensato di unire la superficie pedonale con i portici, permettendo così, un collegamento diretto sia dal punto di vista della mobilità che una maggiore interazione tra il commercio e la quotidianità degli stakeholders. A tal proposito dai portici diparte un’area alla stessa quota, offrendo spazi più ariosi a disposizione delle attività confinanti.
In secondo luogo si è voluto eliminare qualsiasi barriera architettonica con lo scopo di permettere una piacevole e accessibile fruizione dello spazio. Pertanto si è estesa l’area pedonale fino al basamento dell’Ala polifunzionale, da sempre luogo distaccato e dal potenziale inespresso. Grazie all’unione del circondario e all’inserimento di aree verdi si è cercato di ottenere un luogo, non più considerato di passaggio, ma di ritrovo dove poter sostare in armonia.
Tenendo conto della centralità che il “molo” ha acquisito negli anni, si è valorizzato il suo status di land mark, portandolo ad essere non più un simbolo a se stante ma parte integrante del nuovo disegno, mantenendo i suoi caratteri distintivi.
VIABILITA’ E PARCHEGGI
In un’ottica di maggiore pedonalizzazione dei centri urbani, di favoreggiamento della mobilità dolce a discapito di quella carrabile, si è creato uno spazio unico per limitare il passaggio delle vetture, motivo per cui sono stati inseriti un numero minore di parcheggi rispetto all’esistente, nel rispetto delle quantità minime richieste da progetto.
Definendo Piazza Monviso un “non luogo” secondo la visione dell’antropologo Marc Augè, l’intervento punta a ritagliare una posizione maggiormente integrata e funzionale rispetto alla situazione odierna; nello specifico si è proceduto alla rimozione dei parcheggi in fronte ai nuclei presenti, migliorando la qualità degli ingressi.
Secondo il nuovo disegno urbano, i parcheggi sono posizionati lungo il perimetro della viabilità: Piazza Monviso, Via Marbellini, Corso Roma. In un ottica di maggior sostenibilità e coesione con l’innovazione in atto nel settore automotive, si è inserito delle postazioni dotate di ricarica elettrica, localizzate sul fronte sud dell’Ala con accesso dalla strada di collegamento tra Via Muratori e Via Marbellini. Sono stati raddoppiati i posti auto in Corso Roma, lungo il confine della piazza.
A seguito della pedonalizzazione delle strade intorno a Piazza del Popolo, l’accesso a Via Palestro è consentito solamente più da Piazza Cavour ai residenti, preservando il centro storico da una viabilità aggressiva.
ARREDO URBANO
Allo stato attuale, la piazza si presenta nelle ore notturne come un luogo poco illuminato e non progettato dal punto di vista illuminotecnico. L’intervento vuole unire la progettazione generale dello spazio con il design della luce, valorizzandone ogni elemento. La griglia della pavimentazione a partire dal crepuscolo si anima con un gioco di strisce led incassate che segnano il percorso a terra; le sedute, ai lati dei parterre verdi, e i gradoni si sollevano da terra con un fascio luminoso incassato nella seduta. In sostituzione all’illuminazione stradale tradizionale, si è optato per una soluzione di design, in armonia con il verde naturale, capace comunque di fornire un’adeguata visibilità nelle ore notturne.
Da uno studio più ampio del circondario della piazza, si denota l’assenza di aree verdi nelle strette vicinanze; questo ha portato all’inserimento di parterre verdi, non visti solo come mere aiuole, ma come spazi completamente fruibili, anche dai bambini, che nelle ore pomeridiane popolano la piazza.
La scelta delle specie arboree è stata dettata dalle tipologie autoctone del territorio piemontese: Juniperus Horizontalis, Fagus selvatica L., Fraxinus excelsior.
Grazie alla presenza di uno spazio verde più centrale, si è pensato di riposizionare il chiosco storico al fine di coniugare un’ambiente destinato alla frequentazione di grandi e piccini con l’attività ristorativa.
Per permettere una fruibilità completa del verde sopra citato, le aree sono delimitate da sedute, in particolare nel parterre a est, il cordolo prende vita creando un varco di accesso al giardino; al contempo la curva si configura come appoggio per una seduta più confortevole e spensierata.
Altro elemento centrale dello spazio è l’inserimento di una tettoia coperta dagli usi polivalenti: nelle giornate soleggiate funge da luogo ombreggiato e come punto di riferimento durante gli eventi (info point). La copertura consente l’utilizzo della piazza nella sua completa estensione, contrapponendosi al monumento prima presente che configurava, a volte, come un ostacolo da raggirare. La statua è stata localizzata a lato riservandogli una zona dedicata.
Da un’analisi delle planimetrie storiche è emerso il passaggio di una bealera, attualmente tombata, che si è voluto portare metaforicamente in superficie con l’inserimento di fontane capaci di dar vita a giochi d’acqua, azionati solamente a seguito della raccolta di acque piovane, appositamente depurate, consentendo un risparmio idrico. Quando le fontane non sono in funzione, la superficie è pienamente utilizzabile. L’area è racchiusa da un grata a terra per lo scolo delle acque, acque riutilizzate per l’irrigazione delle isole verdi, creando un uso idrico circolare, minimizzando gli sprechi.
Il disegno della pavimentazione segue lo studio che ha generato l’intero progetto, mettendo, matericamente, in risalto la scansione dei portici. Sono stati scelte due tipologie di pietra di Luserna, stessa essenza ma diverso colore, e una pavimentazione in graniglia naturale drenate, essenza quarzo bianco, per le geometrie fluide che spezzano la regolarità della pavimentazione di base.
Infine, le nuove geometrie hanno portato ad una rivisitazione del marcato: gli stalli sono stati posizionati su tutta l’area pavimentata, prevendendo inoltre l’utilizzo dell’interno dell’Ala Polifunzionale per ospitare alcuni dei banchi mercatali (n.10) La scelta è scaturita dal fatto che tale spazio risulta spesso distaccato dal contesto e date le sue dimensioni, risultava difficile prevedere una funzione in pianta stabile a causa dei problemi di riscaldamento durante la stagione invernale. In questo modo verrebbe offerto alla città un nuovo spazio coperto, utilizzato saltuariamente.