PIANO SEQUENZA

PROGETTO 19 Arch. Riccardo Rigo (studio in Torino – TO)

La riqualificazione di una piazza attraverso un processo di assorbimento all’interno dell’urbanistica della città.

Piazza del Popolo, insieme a Piazza Santa Rosa, è identificata come uno degli spazi pubblici per eccellenza di Savigliano ma, nella realtà, osservandone l’utilizzo che ne viene fatto, risulta essere per lo più un luogo che necessita di esser ricucito al suo intorno con una forma visiva e concettuale che ne renda possibile la sua continua fruibilità e permeabilità.

Osservando l’area durante l’arco di una intera giornata si percepisce come oggi, Piazza del Popolo, ospiti principalmente una porzione del mercato cittadino più importante e, nei giorni e negli orari in cui non svolge la tale funzione, non riesce ad essere riconosciuta in altra maniera rimanendo semplicemente un “non luogo” sprovvisto di una sua identità. Ad eccezione della presenza del monumento ad Arimondi, nessun elemento consente di far percepire una differenza netta ed evidente tra Piazza del Popolo ed un qualsiasi parcheggio urbano a cielo aperto. La scarsa presenza di aree verdi e panchine, così come l’assenza di zone che favoriscano l’aggregazione sociale, rendono pressoché inutilizzabile circa 6.000mq di spazio pubblico.

Il criterio generativo del progetto di riqualificazione nasce quindi dalla primaria volontà di superare la netta divisione che esiste oggi tra la funzione di “luogo”, identificabile unicamente come il luogo del mercato, e il “non luogo”, identificabile come una semplice piazza vuota. L’intera area è stata sottoposta ad un processo di riprogettazione che consentisse a funzioni e attività diverse di svolgersi anche contemporaneamente senza limitazioni temporali o spaziali andando a potenziare quanto più possibile la funzionalità dell’area partendo dalla sua vocazione commerciale.

Il primo intervento resosi necessario è stato quello di intervenire sull’attuale viabilità pubblica. Oggi è possibile percorrere, con veicoli a motore, tutto il perimetro della piazza. La presenza di vie carrabili, lungo tutti i quattro lati, isola l’area del contesto urbano circostante. E’ stata eliminata la via a sud prospicente i portici la quale attualmente separa in maniera netta la zona commerciale da quella della piazza così come è stata anche eliminata la porzione di Via Muratori sul fronte ovest che oggi recide funzionalmente e visivamente l’Ala polifunzionale dal contesto della piazza. Intervenire su questi due assi ha consentito di appropriarsi di maggiori spazi trasformandoli da aree carrabili a pedonali pur conservando comunque la possibilità di percorrere esternamente l’area della piazza lungo il suo fronte nord – est ed ovest (fronti lungo i quali sono stati posizionati i parcheggi necessari). Al fine di non interrompere la percorribilità e la funzionalità di Via Palestro (sul fronte sud) è stato introdotto un nuovo asse che, in prossimità di Via Cernaia (sul fronte nord), consente l’attraversamento trasversale della piazza.

Il taglio imposto dalla nuova viabilità suddivide l’area di intervento in due regioni ad impiego variabile: la prima, sul fronte est, è stata adibita ad ospitare la nuova riorganizzazione del mercato e la seconda, sul fronte ovest, svolge la funzione di spazio permanente da offrire per attività sociali e di incontro fruibile durante l’intero arco della giornata. Quest’area è stata progettata al fine di ricollegarsi, per funzione e forma a Piazza Monviso la quale andrà ad ospitare, lungo l’asse dei portici a sud, la nuova collocazione del monumento ad Arimondi.

Per evitare che le due aree venissero concepite come distinte e separate, si è unificato il progetto utilizzando i medesimi segni grafici ripetuti nel principio ma modificati a seconda delle necessità del disegno complessivo. La pavimentazione, per forma e colore, così come le aree verdi e gli arredi urbani, riproducono profili con la potenzialità di diventare dei percorsi.

Il processo generativo della nuova pavimentazione nasce dalla connessione visiva degli elementi portanti dei portici presenti sui due fronti opposti. Utilizzando questa partizione è stato definito il codice formale riprodotto a terra alludendo al disegno creato dall’ombreggiamento dei portici. La declinazione di tale traccia a terra crea aree che, con le loro differenziazioni cromatiche, si prestano a molteplici attività ludiche dedicate soprattutto all’immaginazione dei fruitori più giovani. Ombre che agli occhi di un adulto segnano un semplice cambio di colore ma che, se viste con gli occhi di un bambino, possono diventare una linea da seguire per scoprire dove conduce o un confine da non superare.

L’arredo urbano è stato concepito per rieducare le persone alle attività sociali. La tipologia di seduta studiata si discosta completamente dalle comuni panchine ritenute elementi troppo puntuali e frammentari. E’ stata adottata una forma che si identificasse con un approccio differente alla socialità volto a coinvolgere e annettere più individui possibili nella stessa area. Si è volutamente scelto di favorire l’aggregazione giovanile in un luogo piacevole ad elevato comfort ambientale ricercato non solo attraverso la cura dei materiali e degli elementi ma anche attraverso l’inserimento di aree verdi inserite dentro il perimetro della piazza affinché potessero mitigare il calore amplificato dalla pavimentazione. Le nuove aiuole che ospitano sia alberi che piante consentono un ombreggiamento diffuso creando coni d’ombra che, nelle ore e nei mesi con eccessivo soleggiamento, proteggono le sedute e i nuovi elementi di arredo presenti nell’area prospicente l’Ala Polifunzionale.

L’illuminazione pubblica, seguendo il medesimo principio di forma delle arcate dei portici, si inserisce lungo i percorsi disegnati dal nuovo asse viario e segna la presenza dell’arredo urbano.

La creazione di due piazze distinte, ma non separate, consente a questo luogo di essere vissuto ad ogni ora e giorno della settimana. La parte ad ovest è a disposizione dei cittadini, sia per coloro che frequentano il mercato cittadino sia per coloro che sono solo di passaggio. Inoltre, essendo posizionata in prossimità dell’Ala polifunzionale (luogo che ospita attualmente manifestazioni temporanee quali mostre d’arte e di artigianato), è da considerarsi come una zona di potenziale estensione degli spazi interni attraverso, ad esempio, la possibile collocazione esterna di installazioni artistiche esterne. La parte ad est, invece, è stata ridisegnata in funzione della nuova conformazione che si è deciso di dare al mercato predisponendo gli stalli non più seguendo un solo percorso ad anfiteatro ma più corsie parallele ottenendo una maggiore apertura verso le aree non adibite al commercio degli ambulanti e rivolgendosi maggiormente verso i nuovi spazi di aggregazione sociale.

Forme, colori, viste planimetriche, vedute prospettiche così come anche percorsi, accessibilità e utilizzo dei vecchi e nuovi corpi architettonici sono tutti fattori che sono stati studiati, approfonditi e analizzati affinché si riuscisse a creare un progetto che consentisse di poter riconoscere Piazza del Popolo come uno spazio di città integrato nel contesto urbanistico, disegnato a misura d’uomo e fruibile con una metodologia opposta a quella attuale caratterizzata da distacchi temporali andando a inquadrare lo spazio secondo un “piano sequenza” senza soluzione di continuità.