“PIASSA NEUVA” 2.0
PROGETTO 25 Arch. Chiara Cussa (studio in Savigliano – CN), Arch. Claudio Bosio (studio in Marene – CN)
La proposta progettuale nasce dalla volontà di dare una nuova identità ad uno spazio importante, per la sua posizione, la sua storia, ma anche per le sue notevoli dimensioni.
Si è voluta conciliare l’esigenza di spazi pavimentati, adatti ad accogliere le funzioni richieste per una piazza che ogni settimana accoglie il mercato, con l’esigenza aree verdi, in cui è gradevole passeggiare e sostare in ogni stagione, anche sotto il sole estivo.
L’elemento progettuale utilizzato per organizzare l’intero progetto è una griglia regolare, che disegna e definisce un grande rettangolo, i cui confini sono tracciati a terra da una differente pavimentazione, che si posiziona all’interno del vuoto urbano definito dai prospetti degli edifici.
All’interno di questo rettangolo sono state immaginate diverse funzioni, che possono essere svolte simultaneamente in porzioni diverse della piazza oppure in momenti differenti adeguando di volta in volta lo stesso spazio alle diverse necessità. Per soddisfare queste funzioni sono stati progettati alcuni elementi riproposti più volte e declinati in base alle diverse necessità, utilizzando vari materiali, finiture e salti di quota, sempre nel rispetto della scansione dettata dalla griglia regolare.


Il rettangolo della piazza
Per poter rendere l’intero rettangolo della piazza luogo vivo e di interesse, sono state ridistribuite le funzioni sfruttando tutta l’area a disposizione.
La baracca dei gelati è stata riposizionata al limite nord-ovest della piazza, in questa posizione la baracca può diventare elemento attrattivo per chi attraversa la piazza, inoltre, oltre a svolgere il suo tradizionale ruolo, può diventare un punto di ristoro all’aperto per le attività che si svolgono all’interno dell’Ala.
Al limite sud-ovest è stato ricavato uno spazio informale, con gradoni quadrati posti a diverse quote, in cui potersi sedere o a cui potersi appoggiare per sostare, incontrarsi o anche solo per consumare un gelato da passeggio. Questi gradoni sono anche un elemento di raccordo tra la piazza ed i portici, che in questo tratto si trovano ad una quota più elevata. L’ipotesi progettuale prevede anche la ridefinizione del percorso pedonale all’uscita dei portici, gli attuali scalini che costituiscono una barriera architettonica saranno infatti sostituiti da un percorso che collegherà il sistema dei portici all’ingresso dell’ala, attraverso una lunga rampa realizzata con pendenze minime.
Al limite nord-est è stato invece pensato uno spazio per attività ricreative. Un campo da gioco disegnato a terra e un canestro possono diventare l’occasione per i più giovani, ma anche per i meno giovani, di ritrovarsi in piazza a trascorrere del tempo insieme svolgendo attività sportive improvvisate. Come accade nell’angolo opposto della piazza il lembo della pavimentazione viene “sollevato” inserendo gradoni posti a diverse altezze, che possono costituire spalti improvvisati e possono anche diventare un luogo privilegiato per osservare la piazza e la città di Savigliano in una posizione più elevata.
Il punto focale della piazza è però il suo centro geometrico, dove trova spazio il monumento al Generale Arimondi. Per dare a questo monumento una maggiore importanza, mettendone in risalto la presenza, si è deciso di disegnargli tutto intorno uno spazio di rispetto, una specie di oasi, trattando la pavimentazione e l’arredo urbano in maniera differente rispetto alla spianata della piazza; un quadrato di dimensioni contenute con una pavimentazione in granito nero, in contrasto con la pavimentazione lapidea grigia adottata nel resto della piazza definisce un grande quadrato tutto intorno al complesso statuario. Uno specchio d’acqua riflettente raddoppia l’immagine del monumento e crea una rispettosa distanza, una barriera invalicabile che suggerisce al passante un momento di pausa per fermarsi a contemplare la statua.
Un’altra funzione importante di questo specchio d’acqua e della piantumazione è legata alla regolazione del microclima della piazza. Attualmente il grande spazio asfaltato non offre refrigerio durante i picchi termici estivi, la presenza dell’acqua e degli alberi produrrebbe un controllo naturale della temperatura e dell’umidità dell’aria, proprio come avviene nelle oasi.
Per mantenere vivo l’interesse dell’intero spazio a disposizione e per rendere il più possibile piacevole il passaggio e la sosta, l’intera piazza è costellata da piccoli spazi verdi con alberi di varie dimensioni, elementi in grado di rendere variegato lo spazio vuoto della piazza e di donare piccoli momenti di ombra per chi la attraversa nella sua interezza. A concludere la piazza al suo limite orientale una fascia verde con una presenza più importante di alberi crea un elemento di filtro che caratterizza ulteriormente lo spazio.
Si è scelto di adottare materiali naturali e resistenti, che durino nel tempo mantenendo intatte le loro qualità e richiedano poca manutenzione. La pavimentazione è infatti in lastre di pietra alternate a piccole aree verdi. Sotto alla pavimentazione lapidea della piazza si prevede di installare una vasca di accumulo per il recupero delle acque piovane degli spazi pedonali, in modo da poter riutilizzare questa importantissima risorsa per l’irrigazione delle aree verdi e per il lavaggio della piazza.
Il ridisegno della viabilità
Un’altra delle principali linee guida della proposta progettuale è la netta divisione tra gli spazi pedonali e gli spazi destinati alla circolazione dei veicoli.
All’esterno del rettangolo è stata ridisegnata la viabilità veicolare con grande attenzione ai percorsi pedonali e sono stati definiti gli spazi di parcheggio. È stata eliminata la strada che circumnaviga la piazza, così come il tratto di via Muratori di fronte all’ala. Si è scelto di modificare il tratto di via Roma introducendo dei parcheggi a raso su entrambi i lati della via e inserendo due piccole rotonde per gestire l’incrocio con via Torino e con via Cernaia. Si è deciso di mantenere un collegamento con via Palestro inserendo un attraversamento della piazza, che parte dalla rotonda con via Cernaia ma questo attraversamento vuole essere ad uso estremamente limitato, dedicato a particolari esigenze e mezzi di soccorso, si auspica di poterlo eliminare in caso di una futura pedonalizzazione di via Palestro, mantenendo solamente l’accesso alla piazza per i mezzi del mercato e di soccorso. Piazza Monviso è stata invece ridisegnata per accogliere un’area di parcheggio che liberasse il più possibile Piazza del Popolo dalle auto.
Si è deciso di mantenere intatto il molo, elemento già dotato di una forte identità, che manterrà la sua caratteristica di filtro che introduce alla piazza vera e propria, ma al posto della attuale strada che costituisce una cesura per gran parte invalicabile, ma anche un elemento di rischio per chi attraversa distrattamente, è stata introdotta una barriera verde, quasi un piccolo parco, che crea uno spazio piacevole in cui sostare in questo snodo di grande passaggio pedonale.